UN COCKTAIL DI CAFFÉLATEX
Molto spesso la solidificazione precoce di un sigillante avviene a causa di contaminazione con altri liquidi.
Parliamo nel caso specifico del Caffélatex, ma quanto rilevato si può applicare in buona sostanza a tutti i sigillanti a base lattice (sia esso sintetico che naturale).
Le cause di polimerizzazione (e solidificazione) di un sigillante liquido si dividono in due categorie:
- fisiche (legate a cambiamenti di temperatura, evaporazione, ecc.)
- chimiche (variazione di pH).
Fisiche:
- una rapida diminuzione della temperatura, come nel caso di utilizzo di bombolette CO2 descritto qui;
- una rapida evaporazione, ad esempio quando il sigillante fuoriesce dallo pneumatico attraverso un foro. La solidificazione in questo caso è un effetto desiderato, ma può anche essere non voluta, come quella indotta dall’effetto “asciuga-capelli” descritto qui.
Chimiche:
- una modificazione del pH del sigillante.
Esaminiamo più nel dettaglio l’aspetto chimico.
Ogni sigillante liquido presenta uno specifico valore di pH ed è relativamente stabile fino a quando il pH non viene modificato.
Il modo più facile e rapido per modificare il pH del sigillante è mescolarlo con un altro liquido.
Chiamiamo questi altri liquidi ‘contaminanti del sigillante’, con una connotazione negativa, perché la loro aggiunta è normalmente qualcosa da evitare per la durata del sigillante. Al contrario, nel nostro Caffélatex ZOT! Nano utilizziamo una brusca variazione di pH a nostro vantaggio e in modo intenzionale per poter riparare istantaneamente grossi danni.
Il modo più comune per contaminare un sigillante è attraverso l’aggiunta di altri sigillanti. Contrariamente a quanto si crede, è improbabile che “cocktail” casuali di diversi sigillanti diano l’arma assoluta contro le forature; quasi sempre il risultato è inferiore ai componenti di partenza.
Oltre a questi “cocktail”, spesso si mescolano sigillanti diversi in modo inconsapevole:
- aggiungendo sigillante in uno pneumatico contenente ancora altro sigillante liquido (consiglio: in caso di dubbio, smontare lo pneumatico, lavare abbondantemente con acqua, asciugare e ripartire con il nuovo sigillante);
- utilizzando una bomboletta gonfia e ripara (a meno che il sigillante nella bomboletta e quello nello pneumatico abbiano la stessa formula come nel caso delle nostre bombolette Espresso o Espresso Doppio e il sigillante Caffélatex). Il sigillante che risulta dalla mescolanza ha una durata generalmente imprevedibile.
Mescolare diversi sigillanti durante una riparazione sul campo non costituisce un grosso problema, poiché il sigillante risultante di solito funziona per un tempo sufficiente a riparare la foratura. Tuttavia, per avere la certezza di una protezione duratura meglio lavare tutto una volta a casa, e inserire il proprio sigillante di fiducia.
Glitter o altre polveri solide (come il nostro Vitamina CL) non influenzano in modo chimico il sigillante, anche se devono essere mescolati
L’acqua saponata è un’altra causa molto frequente di contaminazione: è normale pratica inumidire i talloni dello pneumatico per facilitare la tenuta dell’aria, il gonfiaggio dei tubeless e il posizionamento dei copertoni, ma c’è il rischio di utilizzare troppa acqua e/o usare il sapone sbagliato. Impiegare prodotti per la pulizia della cucina oppure per il lavaggio dei piatti è una delle ragioni più frequenti della solidificazione precoce del sigillante. Inoltre, se durante il montaggio dello pneumatico molta acqua saponata penetra nella copertura e si mescola con il sigillante, la diluizione maggiore potrebbe ridurre il potere riparante del sigillante.
Raccomandiamo l’utilizzo di prodotti specifici per il montaggio dei copertoni, o in alternativa saponi delicati o neutri. In caso di dubbio, alcune gocce del sapone liquido fatte cadere in un cucchiaino di sigillante sono il modo migliore per verificare: se dopo pochi minuti il sigillante è solido, utilizzare un sapone differente.
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